Ora solare: come reagisce il nostro corpo?

Come si abitua il nostro corpo all'ora solare? Tutte le cause di scompenso e i sintomi che si manifestano.

Quando giunge il cambio tra ora legale e ora solare, il nostro organismo può giovare di giornate più lunghe, con più luce, ma perdendo un’ora di sonno. Ma quali sono gli effetti sull’organismo?

Ora solare: gli effetti sull’organismo

Le giornate si allungano, fino a sera c’è luce e l’aria primaverile invita a stare all’aria aperta. Col cambio di orario, guadagnamo un’ora di luce, ma perdiamo inevitabilmente un’ora di sonno. Perlomeno nella notte in cui avverrà la modifica all’orario, in cui le lancette dell’orologio saranno spostate in avanti. Alle due di notte infatti tutti gli orologi segneranno le tre, perdendo di fatto un’ora di riposo.

La giornata tuttavia offrirà maggiore luce, con tutti i benefici che ne derivano: il corpo tenderà a fissare meglio alcune vitamine grazie alla prolungata esposizione alla luce del sole, le reazioni chimiche dell’organismo a questa condizione portano con sé maggior energia e anche l’umore ne risente positivamente grazie ai neurotrasmettitori del piacere che vengono stimolati dalla luce naturale.

Tutto l’organismo funzionerà meglio insomma, ma nel giorno successivo al cambio, e per alcuni soggetti questa condizione si protrae anche fino a tre o quattro giorni, non è raro avvertire qualche piccolo effetto indesiderato.

A risentire dell’ora di sonno persa sarà in primis la regolazione automatica del corpo ai ritmi di veglia – sonno. Questo meccanismo di autoregolazione biochimica è conosciuto in ambito medico come ritmo circadiano, e coinvolge molti equilibri fisiologici dell’organismo.

Si intuisce facilmente come il corpo possa risentire a più livelli della mutata condizione di riposo, vediamo quindi quali sono i disagi a cui si può andare incontro, e come poter ridurre il loro impatto sulla nostra salute.

Il cambio di orario e l’apparato cardiocircolatorio

Accreditati studi scientifici pubblicati sulle più autorevoli riviste di settore, hanno accertato che al cambio di orario si registra statisticamente un aumento del rischio di infarto. Nella gran parte dei soggetti interessati questo fenomeno si sviluppa principalmente il lunedì successivo allo spostamento in avanti di un’ora delle lancette.

L’allarme tuttavia rientra del tutto il giorno successivo, il martedì, secondo i dati pubblicati sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine.

I ricercatori tuttavia parlano di evidenza statistica, motivo per cui non bisogna allarmarsi o preoccuparsi oltremodo, dato che lo studio prende in esame soggetti con patologie pregresse o in atto. Lo stesso direttore del reparto di Scienze Cardiovascolari del Gemelli, Filippo Crea, sottolinea come questa condizione non si registra in soggetti sani da un punto di vista circolatorio.

Il primario del nosocomio romano mette in luce di contro la relazione tra lo stress provocato dal cambio d’orario (e relativa ora di sonno persa) e le probabilità che questa condizione possa risultare come complicazione a un quadro clinico già di per sé compromesso.

I pazienti presi in esame, conclude il luminare, avrebbero con ogni probabilità presentato problemi di natura cardiaca indipendentemente dal cambio tra ora solare e ora legale, nei giorni successivi.


Come affrontare il cambio d’orario

Non è il caso quindi di allarmarsi quindi, ma è buona norma preparare l’organismo ad affrontare bene quei giorni in cui i bioritmi inevitabilmente cambiano.

Lo sfasamento del ritmo tra riposo e veglia porta con sé un aumento dello stress e un calo delle capacità di concentrazione, per qualche giorno.

Per far fronte alla situazione, è consigliabile continuare a svegliarsi sempre alla stessa ora, senza cadere nella “trappola” di dormire un’ora in più la domenica in cui avviene il cambio. Nello stesso giorno, è molto utile fare attività all’aria aperta in modo da stancarsi piacevolmente.

Questo permetterà al corpo di avvertire maggiormente la sensazione di sonno al giungere della sera, in modo da andare a dormire prima e recuperare immediatamente l’ora persa.

Così facendo, il lunedì saremo di nuovo operativi minimizzando quasi del tutto gli effetti negativi che il cambio di orario porta con sé.

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