Il 29 marzo, come ogni anno, con lo spostamento in avanti di 1 ora di tutti gli orologi, avverrà il passaggio dall’ora solare all’ora legale, che accompagnerà la vita degli italiani, e non solo, fino al prossimo 25 ottobre quando le lancette degli orologi saranno di nuovo spostate indietro. L’introduzione definitiva dell’ora legale nel nostro paese risale al 1965, anche se questa scelta era stata fatta anche in passato per eventi straordinari.
Ora solare e ora legale: le differenze
Naturalmente l’ora solare è quella che viene determinata dalla rotazione della terra sul suo asse, nel corso della rotazione intorno al sole, mentre l’ora legale viene introdotta da parte dello stato ed anche la sua data di entrata in vigore viene stabilita per mezzo di una legge.
Nel mondo l’ora legale viene adottata da molti stati, tutta l’Unione Europea, Russia ed altri paesi dell’est, Stati Uniti, Canada e Messico in America del Nord, il Cile, la Nuova Zelanda ed anche alcuni paesi arabi nel periodo estivo, mentre in quello invernale si torna ad adottare l’ora solare.
L’entrata in vigore dell’ora legale permette di avere a disposizione più ore di “luce” naturale durante il giorno e questo consente di diminuire la necessità di accensione delle luci artificiali portando così ad un risparmio energetico per le famiglie e le aziende, oltre che alla diminuzione dell’inquinamento causata dal minor bisogno di energia. Dopo il 1965, quando l’ora legale veniva adottata solo per quattro mesi, con inizio a giugno e termine a settembre, venne estesa a sei mesi, e successivamente a 7 nel 1996 quando entrò in vigore sull’intero territorio della UE. Per convenzione la date di entrata in vigore e di cessazione dell’ora legale sono state fissate all’ultima domenica di marzo ed all’ultima di ottobre. Anche l’ora dello spostamento delle lancette in avanti o indietro ha subito delle variazioni; all’inizio era stato fissato alla mezzanotte tra il sabato e la domenica, mentre successivamente è stato spostato alle 2 di notte per l’inizio ed alle 3 per la fine del periodo, principalmente perché si tratta dell’ora nella quale circola un minor numero di treni.
Il passaggio dall’ora solare a quella legale, secondo gli esperti, può provocare che dei piccoli squilibri nel bioritmo delle persone, causando un effetto simile, ma in dimensioni ridotte, al “jet lag”. Squilibri che in alcuni casi possono durare nel tempo fino ad un mese e che si mostrano sia con una maggiore stanchezza che con una maggiore irritabilità, per cui è necessario che le prime mattine dopo il cambio di orario siano affrontate con maggiore calma del solito.
L’abolizione dell’ora legale
Negli ultimi anni si è parlato spesso della possibilità di abolire l’ora legale, obbligatoria fino a poco tempo fa per tutti i paesi che fanno parte dell’Unione Europea.
Da poco tempo questa obbligatorietà è stata tolta, ma il nostro Paese ha confermato che continuerà ad adottare il sistema in vigore con il doppio orario nei due periodi dell’anno. Una scelta che tutti gli stati devono effettuare entro la fine del 2020 e che forse disegnerà un’Europa diversa, nella quale si dovranno rimettere gli orologi quando si entrerà in un paese diverso. Una decisione che certamente sarà dettata anche dalla situazione dei vari Paesi con quelli della zona sud, compresa l’Italia, che hanno maggiori vantaggi, mentre i paesi del Nord Europa, come quelli della Scandinavia, a causa della posizione geografica godono già di un numero di ore di luce molto ampio.
Nel mese di luglio ad esempio, in Finlandia il sole nasce alle 4 del mattino, mentre il tramonto è alle 23. Per quanto riguarda l’Italia, il vantaggio economico che è stato riscontrato con l’introduzione dell’ora legale è molto importante e i conteggi resi noti da Terna, che gestisce la rete di trasmissione italiana dell’energia elettrica, parlano di un minor esborso per le famiglie italiane pari a 115 milioni di euro.