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La passiflora, o passiflora incarnata, è una pianta rampicante particolarmente usata in ambito fitoterapico per le sue proprietà calmanti contro stati di ansia e agitazione o insonnia, ma anche gastrite e dolori addominali.
Per questo motivo è l’ingrediente principale di integratori, compresse o preparati erboristici per tisane pensati specificatamente per rilassare e per aiutare a dormire.
Passiflora incarnata: che cos’è e come funziona
La passiflora incarnata, appartenente alla passifloracee, è una pianta originaria degli Stati Uniti, ma ha un notevole sviluppo anche in Europa. Le parti utilizzate per i rimedi fitoterapici sono quelle aeree, ovvero steli, fiori, foglie e frutti.
I benefici della passiflora sono conosciuti fin dall’antichità, è probabile che già gli Aztechi la usassero per le sue proprietà rilassanti e curative. Ma quali sono le principali proprietà della passiflora?
Le proprietà della passiflora
Coadiuvare il sonno
Grazie al suo potere sedativo la passiflora è usata come ausilio nei casi di insonnia. Si tratta di un rimedio naturale, che produce uno stato di sonnolenza, senza creare però dipendenza.
Viene assunta per via orale sotto forma di gocce o compresse e la corretta posologia varia in base a peso corporeo e alle esigenze terapeutiche.
Solitamente viene assunta circa trenta minuti prima di andare a dormire e dovrebbe aiutare a prender sonno e a migliorarne la qualità, senza continui risvegli. È particolarmente indicata nei casi di insonnia causati da stress, ansia, studio intenso o depressione.
Proprietà calmante e rilassante
La passiflora, agendo sul sistema nervoso centrale grazie alla presenza di flavonoidi, ha un potere calmante e rilassante.
Può essere infatti usata per curare gli stati di ansia meno gravi, palpitazioni, battito cardiaco irregolare correlato a condizioni di stress.
Il potere distensivo della passiflora agisce anche sugli spasmi muscolari.
Funzione antidolorifica naturale
La passiflora è particolarmente indicata anche per la sua azione antidolorifica. Consigliata per i dolori mestruali o le contratture muscolari, aiuta molto anche nel caso di dolori addominali causati da ansia e stress, favorendo il rilassamento grazie alle sue proprietà antispasmodiche. È importante però tener presente che può causare sonnolenza come effetto collaterale.
Protezione della pelle
Sono evidenziate anche delle proprietà cosmetiche per la pelle. In particolare lenisce le infiammazioni e viene impiegata nelle formulazioni delle creme per i suoi effetti antiossidanti e per prevenire l’invecchiamento cutaneo.
Calmante per la tosse
Grazie all’azione antispasmodica si riscontrano notevoli benefici come sedativo per la tosse.
Controllo della fame nervosa
Si possono con la passiflora realizzare tisane ed infusi per il controllo della fame nervosa, da assumere a metà mattina o a metà pomeriggio per contrastare l’impulso di eccedere col cibo. Agisce principalmente sullo stato di stress, causa primaria della fame nervosa.
Come si usa la passiflora?
La passiflora è commercializzata in diversi modi: gocce, compresse, tintura madre, sciroppi, preparati per tisane o infusi. In alcuni casi è abbinata anche ad altre erbe come valeriana, melissa, camomilla e biancospino.
Particolarmente efficace la tintura madre da diluire in acqua secondo le indicazioni del medico di base o dell’erborista di fiducia. È importante infatti assumerla seconda la corretta posologia per evitare indesiderati effetti collaterali. Sono presenti sul mercato diverse tipologie di gocce ed integratori a base di passiflora, è infatti consigliabile rivolgersi al farmacista o all’erborista per il prodotto più adatto alle proprie esigenze.
Effetti collaterali
Data le proprietà rilassanti e lo stato di sonnolenza che comporta è da evitare l’assunzione prima di mettersi alla guida o in contesti che richiedono concentrazione e piena padronanza di sè. La passiflora non è consigliata in gravidanza o allattamento, salvo diverse indicazioni mediche.
In caso di assunzione di farmaci è preferibile chiedere un parere medico, in particolare sono riscontrate possibili interazioni con antidepressivi, barbiturici e sedativi. Tra gli effetti indesiderati più comuni si segnalano anche vertigini e stato confusionale e difficoltà di coordinazione motoria.