Perché quando si è raffreddati non si sentono gli odori?

Chi non si è mai chiesto perché quando si è raffreddati non si sentono gli odori? Tutte le risposte a questa domanda.

Il raffreddore è forse l’infezione più diffusa al mondo, ma anche fra le più fastidiose. Solitamente inizia con qualche sporadico starnuto o colpo di tosse che, nel giro di qualche giorno degenera e diventa sempre più frequente, fino a provocare la sensazione di avere il naso perennemente tappato.

Quando subentra il raffreddore, si ha continuo bisogno di liberare il naso dalle mucose in eccesso, soffiandolo, e può modificarsi anche la tonalità della voce che diventa più nasale.

Perché quando si è raffreddati non si sentono gli odori?

Il raffreddore è un’infezione della parte alta del sistema respiratorio e colpisce soprattutto il naso e la mucosa ad esso collegata, ma di tanto in tanto può anche arrecare una sensazione di fastidio alle orecchie, rendendo i suoni ovattati.

Le cause per cui si può contrarre il raffreddore sono diverse, ma nella maggior parte dei casi dipendono dall’aver preso freddo: un abbigliamento poco congruo per le giornate invernali, troppo vento, oppure i capelli bagnati, possono contribuire in modo significativo a quest’incombenza.

Raffreddore e odori

Una delle conseguenze poco gradevoli del raffreddore è legata alla diminuzione del senso dell’olfatto: in parole semplici, si fa molta fatica a distinguere gli odori degli ambienti o dei cibi ogni giorno. Questo accade perché il corpo produce una sostanza viscosa, chiamata muco, con la quale cerca di eliminare i virus responsabili del raffreddore che invade le cavità nasali, arrecando la continua sensazione di essere tappati. Il corpo ha questa reazione per stimolare gli starnuti o il semplice gesto di soffiarsi il naso, in modo da espellere i virus del raffreddore, che contribuiscono all’infiammazione.

La sovrapproduzione di mucosa viscosa è una risposta del sistema immunitario del proprio corpo, che va attentamente seguita nel variare delle sue colorazioni: un muco trasparente o leggermente biancastro è presente nella fase iniziale e nello svolgimento del raffreddore, mentre un muco giallo rappresenta un’interessamento più avanzato dell’apparato respiratorio rispetto solo alla parte alta, un muco verde più o meno intenso significa che si è passati dallo stadio di raffreddore ad un’infezione di tipo bronchiale o polmonare.

Consigliabile è utilizzare, per l’operazione di liberazione del naso tramite soffio, dei fazzolettini di carta monouso, così da poterli gettare via dopo averli utilizzati.


Quali sono i rimedi per il raffreddore?

Il raffreddore ha solitamente origini virali, e come tutti quelli della sua specie, per farlo passare bisogna solo attendere. Sconsigliabile è, infatti, curare il raffreddore come fosse un’influenza batterica e optare per l’uso di antibiotici.

Ci sono però una serie di rimedi che possono agevolare il corso dell’infezione e ridimensionarne gli effetti a breve termine: l’utilizzo dell’apparecchio per l’aresol (oppure della pentola di acqua bollente e l’asciugamano come facevano gli antichi) con sola acqua fisiologica, può aiutare a liberare il naso, alleviando la sensazione di cattiva respirazione.

Vi sono poi una serie di pomate e creme a base naturale, che contengono estratti di eucalipto e menta, che facilitano l’espettorazione dei muchi se spalmati sul petto e sul naso.


La temperatura corporea, solitamente, non varia di molto durante il raffreddore, ma può succedere che si innalzi determinando qualche linea di febbre: se questa dovesse raggiungere livelli eccessivi, come i 38 gradi centigradi, sarebbe opportuno optare per un antipiretico così da ristabilire i livelli di normalità.

Altra considerazione importante riguarda il riposo: un raffreddore di lieve entità infastidisce, ma non determina una pausa nella vita quotidiana; un raffreddore più gravoso, invece, dovrebbe essere affrontato prediligendo riposo dalle attività giornaliere, così da avere una guarigione più rapida ed efficace.

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