Sentimenti repressi come rabbia, odio o rancore a lungo termine fanno male, non solo all’animo, ma anche al corpo. Perdonare è il rimedio più efficace, fa bene al fisico e alla salute. Ecco cosa dicono gli esperti.
Perdonare fa bene alla salute: lo dicono gli esperti
Perdonare non è facile per tutti allo stesso modo: alcuni non perdonano chi ha scordato il loro compleanno, mentre altri riescono a perdonare perfino reati molto gravi. I risultati di una ricerca condotta da Kathleen A. Lawler dell’Università del Tennessee di Knoxville indicano che le persone che per natura tendono a perdonare gli altri possiedono una pressione sanguigna più bassa rispetto a chi ha non dimentica facilmente i torti subiti.
In passato, la rabbia e l’ostilità erano state associate a problemi di salute e malattie cardiache, ma la relazione fra clemenza e benessere non era stata altrettanto indagata. I ricercatori hanno intervistato 108 studenti di college a proposito di situazioni specifiche nelle quali si sono sentiti traditi da qualcun altro.
Agli studenti è stato anche chiesto di giudicare se la propria indole fosse o meno generalmente portata alla comprensione e al perdono. Durante e dopo le interviste gli scienziati hanno controllato diverse caratteristiche vitali degli studenti, fra le quali la pressione del sangue e il battito cardiaco.
Secondo i dati presentati da Lawler e colleghi, la propensione di uno studente al perdono risulta direttamente collegata alla pressione sanguigna.
Quando subiamo un torto la rabbia, il rancore e il risentimento possono consumarci. I pensieri associati a tali emozioni sono quelli di voler rivendicare l’offesa subita, o voler dimenticare l’accaduto o ancora, evitare di stringere relazioni per il timore di essere feriti nuovamente.
Così facendo, però, si innescano ulteriori meccanismi di mantenimento del problema, in quanto sappiamo che la vendetta può darci, forse, sollievo temporaneamente ma non a lungo termine.
Sul perdonare e i suoi effetti sulla salute esistono numerose evidenze sperimentali che attestano che, come conseguenza del superamento dello stress generato dall’offesa, la concessione del perdono determina nella vittima condizioni psico-fisiche solitamente migliori di quelle ricorrenti in chi non perdona. È stato dimostrato che perdonare comporta:
una pressione cardiaca più bassa
un sistema immunitario ed endocrino più forte
una sintomatologia fisica più contenuta
stili di vita più salutari (un minor ricorso a farmaci, alcool e fumo)
minori livelli di stanchezza, rabbia, odio, ansia, tristezza, solitudine e depressione
un umore più positivo e maggiore ottimismo
una più intensa soddisfazione di sé e della vita in generale.
Perdonare fa bene alla salute? Ecco i benefici
Il perdono, oltre ai benefici sul corpo e mente, tende ad avere effetti positivi anche sul rapporto con l’offensore. Diversi studi longitudinali dimostrano che, quando la vittima è legata all’offensore da un rapporto stretto (di coppia, familiare o amicale), il perdono contribuisce a far sì che tale rapporto torni ad essere altrettanto intimo, soddisfacente e coinvolgente di quanto lo fosse prima del verificarsi dell’offesa.
Favorendo la continuità di relazioni che sono fondamentali per il benessere psico-fisico dell’individuo, non sorprende che il perdono risulti per la vittima ancor più salutare proprio quando concesso all’interno di tali relazioni. Ad una condizione però: analogamente alla vittima, anche colui che ha ferito deve dar prova di tenere al rapporto, mostrandosi pentito.