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È importante sottolineare che quando un paziente si reca dal proprio medico lamentando dei sintomi legati alla pressione bassa, si sente spesso rispondere che questa condizione rappresenta una fortuna e che è meglio avere la pressione bassa che alta. Iniziare con una bella notizia fa sempre bene. In generale quanto detto è vero, ma sicuramente non deve essere semplice convincere con questi sintomi: vertigini, vista offuscata, sensazione di svenimento, palpitazioni, instabilità, stanchezza.
Pressione bassa: sintomi
Il corollario dei sintomi legati alla pressione bassa è stato elencato perfettamente qui sopra ed è semplice immaginare come tali disturbi possano essere fastidiosi, a tal punto da divenire invalidanti. Solitamente questi vengono maggiormente percepiti quando tale condizione non rappresenta un fattore costituzionale, perché in tal caso il corpo è capace di compensare nel tempo e di mascherare l’intera sintomatologia.
Diagnosi semplice e veloce
La diagnosi avviene molto facilmente attraverso l’utilizzo di un normale sfigmomanometro da parte del medico di base, ma è consigliabile sempre andare a fondo nella disamina dei disturbi, perché solo una diagnosi accurata puo’ consentire di ottenere una terapia efficace.
Quindi se vi è stata diagnosticata una pressione arteriosa bassa per un lasso di tempo duraturo sarebbe corretto procedere con una analisi del sangue, un elettrocardiogramma e non meno importante, un l’holter pressorio, il quale permetterà un monitoraggio della pressione arteriosa nell’arco dell’intera giornata. In tutto questo percorso i medici potranno seguire una prassi molto collaudata in quanto tale disturbo risulta essere molto comune. Quello su cui risulta invece importante puntare maggiormente l’attenzione è la terapia, che permette, in modo del tutto naturale, di vivere meglio.
Consigli utili
La terapia dipende dalla causa che ha portato il vostro corpo a manifestare questo disturbo.
- Iniziare a bere più acqua con l’aggiunta di sali minerali
- Utilizzare un pizzico di sale in più nella propria dieta, ma senza eccedere.
- Diminuire l’uso di alcolici specialmente la sera. Ok bere una birra ogni tanto ma iniziare ad eliminare i superalcolici sarebbe già un ottimo punto di partenza.
- Mangiare meno e più frequentemente, perché durante la digestione viene impiegato molto sangue ed è normale che la pressione arteriosa possa calare.
- Provare ad assumere integratori di fieno greco e guaranà, due elementi naturali ricchi di vitamine e minerali.
- Liquirizia, tè rooibos, melograno, polline rappresentano altri integratori che possono aiutare. L’indicazione sarebbe quella di provarli singolarmente perché ogni corpo ha una personale reazione ad un integratore.
Controversa è invece l’opinione in merito all’utilizzo del caffè in quanto potrebbe permettere un recupero ,ma peggiorare la situazione nel lungo periodo. Di seguito invece i due integratori risultati maggiormente efficaci in caso di pressione bassa:
- La spirulina. Si tratta di un’alga di cui molti ignorano l’esistenza, ma che essendo ricchissima di magnesio, vitamine e minerali aiuta il corpo a disintossicarsi, tonificarsi e mantenere una pressione arteriosa stabile.
- L’infuso di fiori di ibisco, conosciuto come Karkadè. Bevanda gustosa senza caffeina, da bere preferibilmente fredda o a temperatura ambiente e capace di portare all’organismo una grande quantità di minerali. Conosciuta principalmente per le sue grandi proprietà disintossicanti e la sua capacità di fluidificare il sangue.
Attraverso l’utilizzo di questi due ultimi integratori sarà possibile ottenere dei buoni risultati, introducendo nel proprio organismo delle sostanze totalmente naturali. Quando si avvertono sintomi fastidiosi come quelli legati all’ipotenzioone (pressione bassa) è bello sapere che esistono dei rimedi efficaci e totalmente naturali, accessibili e con efficacia riscontrata.