L’aglio è una pianta bulbosa che si distingue per via del suo sapore unico e pungente. Le proprietà di questo vegetale sono numerose, in particolare l’allicina in esso contenuta ha un’azione antiparassitaria e antibatterica. L’aglio ha però anche alcune controindicazioni di cui tenere conto quanto lo si vuole consumare. Scopriamo quali sono le principali caratteristiche di questo alimento.
Proprietà dell’aglio
L’aglio vanta delle proprietà antibatteriche e anti-infettive grazie all’allicina in esso contenuta. Risulta ottimo per curare le infezioni e permette anche di rinforzare il sistema immunitario in modo naturale. Si tratta di un rimedio molto sfruttato per curare il raffreddore e viene considerato un vero e proprio antibiotico naturale. L’aglio favorisce anche la vasodilatazione e dona una maggiore fluidità al sangue salvaguardando in questo modo la salute del cuore.
Il vegetale è utile anche per abbassare il colesterolo e per prevenire malattie al fegato grazie alle sue grandi proprietà purificanti. Combatte anche il diabete tenendo sotto controllo il livello di glicemia nel sangue. E’ un eccellente antibatterico naturale e anche un toccasana contro il mal di denti per via della sua azione antibatterica e antibiotica.
Controindicazioni
L’aglio ha delle controindicazioni soprattutto quando viene consumato in grandi quantità. In questo caso c’è il grande rischio di veder insorgere nausea, vomito e diarrea. Alcune persone non dovrebbero mai mangiare aglio oppure consumarlo in piccole quantità. Chi soffre di gastrite o di ulcera, oltre a chi ha problemi alla tiroide, deve porre attenzione quando consuma questo alimento e non esagerare mai.
Ci sono anche soggetti che soffrono di allergia nei confronti dell’aglio. Queste persone se consumano l’alimento vedono nascere delle eruzioni cutanee, ma a volte anche dolori allo stomaco e problemi più seri all’apparato respiratorio. Durante la gravidanza e durante l’allattamento è bene evitare di consumare aglio in quanto contiene sostanze che peggiorano il gusto del latte rendendolo poco apprezzato dal neonato.