Il protidogramma è il test più eseguito per analizzare la quantità e la qualità delle proteine presenti nei liquidi del nostro organismo. Le proteine svolgono un ruolo fondamentale per il nostro benessere. Acclarare, dunque, la concentrazione di proteine nel siero (sangue) significa indagare determinati stati patologici o arrivare ad una diagnosi nei casi, ad esempio, di scarsa funzionalità epatica.
Protidogramma cos’è
Il protidogramma è un esame di routine che prende anche il nome di elettroforesi del siero, in quanto le proteine, contenute nel sangue del paziente analizzato, vengono suddivise mediante un procedimento elettrico al fine di stabilire la loro concentrazione nel sangue. Le proteine vengono prodotte dal fegato e poi distribuite nel sangue. Una loro scarsa concentrazione può far pensare ad una ridotta funzionalità epatica ed una scarsa presenza di determinati tipi di proteine nel sangue può determinare stati patologici anche gravi.
Le proteine che l’elettroforesi può esaminare sono: l’albumina (controlla la pressione osmotica dunque è importante per la salute vascolare), le alfa-1-globuline (determinano lo spostamento dei grassi tramite il flusso sanguigno), le alfa-2-globuline (hanno più o meno lo stesso compito delle precedenti, ma sono responsabili anche del flusso degli ormoni) ed, infine, le beta-globuline (trasmettono il ferro ed altre sostanze indispensabili all’organismo). Chiaramente se i livelli di queste proteine nel sangue non sono nella norma, ci saranno conseguenze negative a vari livelli nel paziente.
Questo test è fondamentale per diagnosticare o monitorare patologie che causano una produzione o un’assenza anomala di proteine.
Protidogramma in gravidanza
Il protidogramma in gravidanza non è un esame di routine, tuttavia è necessario nel caso si sospettino alterazioni nella produzione delle proteine. Bisogna comunque sapere che durante la gravidanza i livelli di proteine sono alterati naturalmente. L’albumina, ad esempio, diminuisce in gravidanza cosi come le alfa-1-globuline, mentre le alfa 2 aumentano come le beta globuline.
L’elettroforesi avviene tramite esame del sangue. Il paziente dovrà essere digiuno da 12 ore per poter effettuare l’esame ed aver sospeso tutte le terapie farmacologiche alle quali si è sottoposto in quel determinato periodo.
Gli esiti stabiliranno i valori nella norma sulla base di una base specifica. Una diminuzione oppure un aumento di determinate proteine può essere il segnale di una patologia.
Se, ad esempio, il fegato produce pochissima albumina potrebbe non funzionare correttamente. Se le alfa-2 globuline si attestano su livelli molto bassi, invece, si ha una carenza di ferro nel sangue. Una carenza di gamma globuline, invece, può essere il sentore di un sistema immunitario a rischio infezioni.
Le proteine non sono altro che molecole le quali, nell’elettroforesi, vengono sottoposte all’azione di un campo elettrico. Esse, tramite un gel, nel quale verrà inserito il campione di sangue, migreranno da un polo magnetico all’altro, a seconda delle loro caratteristiche e della loro grandezza. Si creeranno delle bande sul gel che confluiranno in un grafico con picchi che dimostreranno la percentuale per ogni proteina presente nel campione di sangue analizzato. In pratica, le proteine vengono suddivise dal materiale plasmatico tramite elettroforesi e solo attraverso un protidogramma si possono scongiurare problemi epatici, un mieloma ed altre malattie severe.