L’HIV, virus infettivo, fa alterare i valori “normali” di un adulto sano. Ma quali sono e in che modo appaiono alterati? Scopriamo quali valori risultano “sballati” in una persona sieropositiva.
Quali valori si alterano nel sieropositivo
L’HIV è un virus che indebolisce il sistema immunitario distruggendo le cellule CD4, ossia globuli bianchi, cellule del sistema immunitario, responsabili del coordinamento della risposta ad una minaccia.
Il virus dell’HIV rende estremamente difficile riuscire a combattere infezioni normalmente innocue; è anche il virus che causa l’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita), lo stadio più grave che può raggiungere l’infezione.
Un paziente che sviluppi AIDS ha un numero così basso di CD4 da risultare esposto a gravissimi rischi da infezioni da virus, batteri o funghi che di solito non causano problemi nelle persone sane.
È importante sottolineare che la maggior parte delle persone con HIV non ha l’AIDS. Il dosaggio dei CD4 è un esame del sangue che misura il numero di cellule CD4 in un campione di sangue del paziente, normalmente affetto da HIV, per controllare la salute del sistema immunitario.
Il test viene normalmente effettuato una prima volta per valutare lo stato basale del sistema immunitario al momento della scoperta dell’infezione da HIV, in seguito viene ripetuto ogni 3-6 mesi per monitorare la risposta alla terapia anti retrovirale.
La nascita e diffusione dell’HIV
L’HIV-1 ha avuto origine nell’Africa centrale nella prima metà del XX secolo, quando un virus degli scimpanzé strettamente correlato infettò per la prima volta gli esseri umani.
La diffusione mondiale dell’HIV-1 è iniziata alla fine degli anni ’70 e l’AIDS è stato riconosciuto per la prima volta nel 1981.
Nel 2019, circa 38 milioni di persone nel mondo, tra cui 1,8 milioni di bambini di età inferiore a 15 anni, convivevano con l’infezione da HIV.
Nel 2019, le nuove infezioni da HIV segnalate sono state 1,7 milioni, tra cui 150.000 in bambini, rispetto a 3,4 milioni nel 1996.
La maggior parte (86%) delle nuove infezioni si verifica nei Paesi in via di sviluppo; oltre la metà in donne dell’Africa subsahariana.
Tuttavia, in molti Paesi dell’Africa subsahariana, il numero di nuove infezioni da HIV si è notevolmente ridotto, in parte grazie all’impegno internazionale per fornire trattamenti e strategie per la prevenzione.
Nel 2018 il numero di casi era inferiore del 22% rispetto al 2008 e del 7% rispetto al 2014.