Argomenti trattati
Tutti conosciamo almeno una persona schizzinosa sul cibo. Quelli che mangiano solo patatine fritte, cracker al burro d’arachidi, pizza, crocchette di pollo o cereali. Per molti di noi, questa persona ha cinque anni. Ma esistono anche adulti schizzinosi. Molti adulti potrebbero aver avuto preferenze selettive in tenera età. Ma mentre la maggioranza ha imparato ad apprezzare il sushi, qualcun altro ha trovato difficile aprirsi a nuovi sapori.
I problemi degli schizzinosi
L’essere schizzinosi da adulti è un’area di studio relativamente nuova per gli psicologi, e al momento non si capisce ancora da cosa derivi o se sia il caso di preoccuparsene. In molti casi, si tratta di una cosa innocua – mangiano un numero limitato di cibi senza problemi fisici o psicologici. Ma quando le abitudini alimentari iniziano a influenzare la qualità della vita propria o di chi sta intorno, le cose possono complicarsi.
Alcuni schizzinosi, sia adulti che bambini, non vogliono provare cibi nuovi (neofobia), non tollerano che cibi diversi si tocchino nel piatto, mangiano le patatine di un unico ristorante. Queste abitudini possono trasformarsi in un disturbo del comportamento alimentare, come ad esempio il disturbo dell’alimentazione selettiva. Questo è generalmente accompagnato da una perdita di peso (o, nei bambini, nell’incapacità di mettere su peso) e deficienza nutrizionale. E a volte sfocia in un altro disturbo come l’anoressia o la bulimia. Può sorgere anche da problemi come scarso appetito o dalla paura di conseguenze negative associate al cibo (come soffocamento o problemi di stomaco).
La diagnosi
Poiché l’interessamento agli adulti schizzinosi è recente, è difficile dire quanto questa condizione sia diffusa, quando inizia a diventare un problema, come diagnosticarla e come trattarla – sempre che ci sia bisogno di trattarla. Ma si è giunti al punto che è stato creato un gruppo di supporto chiamato “Picky Eating Adult Support”, per coloro che “hanno gusti diversi”, come recita il loro motto.
Tuttavia, questa condizione non si verifica dall’oggi al domani. Gli studi mostrano che gli adulti schizzinosi lo erano anche da bambini. Per esempio, è il caso della cinquantasettenne Maria Lopez, conosciuta anche come la signora delle patatine. Secondo il suo blog, ha mangiato solo una manciata di cibi gustosi nella sua vita – la maggior parte dei quali di colore bianco. Non ha mai mangiato verdura, a parte le patate, e dopo aver fatto le uova strapazzate a suo figlio per vent’anni, si è finalmente abituata all’odore e le ha assaggiate nel 2012. Ogni tanto le mangia ora, ma solo se sono cotte a puntino.
Lopez è un’adulta schizzinosa trasparente, ma a volte questo disturbo è difficile da diagnosticare perché non tutti parlano delle proprie abitudini. E non si può essere oggettivi riguardo quanto si è schizzinosi.
Lo studio di Ellis
Quindi, come si fa a diagnosticare questo disturbo? Jordan Ellis è un dottorando in psicologia clinica all’Est Carolina University. Ha scritto uno studio per misurare questi comportamenti. “La maggior parte delle ricerche del passato si sono basate sul chiedere a un individuo se si considerasse schizzinoso”, afferma Ellis. “Il nostro nuovo metodo si chiama Adult Picky Eating Questionnaire (APEQ). Si riferisce a molteplici aspetti, inclusi preferenze rigide sul cibo, mancanza di varietà, avversione per l’amaro o l’acido. Si arriva a evitare di mangiare. Speriamo di iniziare a capire quali di questi aspetti sono più collegati a problemi e quali possono essere risolti con delle cure”.
Sebbene non è detto che sia necessaria una cura per tutti gli schizzinosi, le loro abitudini alimentari possono causare sofferenza psicologica. Ansia riguardo il cibo, depressione, sintomi ossessivo-compulsivi o bassa qualità della vita. I ricercatori non possono ancora dire se è l’imbarazzo per le loro abitudini alimentari limitate che causa questi problemi psicologici o viceversa. Ma probabilmente entrambe le cose.
In ogni caso, attualmente non esiste nessuna cura per questo disturbo. Ma alcuni ricercatori stanno avendo successo utilizzando la terapia cognitivo-comportamentale. Ma non è stato condotto ancora nessun test clinico.
“C’è poca ricerca in questo campo, ma sappiamo che non tutti gli schizzinosi sono patologici”, afferma Ellis. “Vorremmo sapere di più sulle persone che combattono con queste difficoltà alimentari. Così miglioreremo le loro funzioni psicologiche”.