Sapete cos’è la tripofobia? Piuttosto comune è la paura dei buchi. Chi soffre di questo disturbo è terrorizzato dalla visione di pattern ripetitivi, costituiti da piccoli fori ravvicinati e profondi, come quelli di un favo delle api o una spugna da bagno. Ecco come si cura la paura di buchi.
Tripofobia: cos’è e come si cura la paura di buchi
La tripofobia, piuttosto conosciuta e diffusa, è la paura di vedere buchi o nel dettaglio pattern che si ripetono come fori ravvicinati tipici di una spugna da bagno. Nella tripofobia l’esposizione allo stimolo fobico provoca forte disagio, ansia o disgusto, fino a provocare panico, nausea e brividi; questa sensazione può essere enfatizzata quando dai buchi fuoriesce qualcosa come insetti.
Secondo alcuni studi scientifici, la tripofobia deriverebbe da una reazione di difesa inconscia ed istintiva, ereditata dai nostri antenati, nei confronti di pattern presenti sul corpo di alcuni animali velenosi o di cavità in natura che possono nascondere un pericolo. Altre ricerche sostengono, invece, che la tripofobia sia legata alla repulsione nei confronti delle malattie infettive e dei parassiti. Maggiore è il ripetersi dei fori, maggiore è la repulsione.
Secondo gli studiosi, dunque, all’origine della tripofobia sussisterebbe una base biologica ereditaria, che avvalora una spiegazione evolutiva: i modelli visivi che innescano i sintomi della fobia sono simili a quelli evocati da piante o animali pericolosi e potenzialmente letali, che possono nascondersi nei buchi.
Pur non essendo ufficialmente riconosciuta come disordine psichico, la tripofobia si presenta come una forma di paura incondizionata tutt’altro che rara. In ogni caso, la paura dei buchi può essere un disturbo altamente invalidante, in quanto può influenzare molteplici attività. Per questo motivo, se i sintomi limitano in modo significativo la normale vita è consigliabile rivolgersi ad un medico.
Cos’è la Tripofobia: ecco come si cura
La Tripofobia, letteralmente paura dei buchi, è la fobia di guardare pattern ravvicinati perlopiù fatti di forme geometriche. I sintomi, come anticipato, sono molteplici dall’ansia ai tremori alla forma più grave di panico. Nonostante non sia un disordine psichico è una forma di paura incondizionata. Come si cura?
La tripofobia può essere affrontata con diverse forme terapeutiche per riuscire a razionalizzare la propria fobia, cercando di concentrarsi sulla possibilità di reagire ai pensieri ansiogeni e di affrontare la paura dei buchi. I sintomi e la gravità della tripofobia possono manifestarsi in modo più severo quando dai fori o dai buchi della superficie che il soggetto sta osservando fuoriescono semi, per esempio, oppure degli insetti.
Le immagini che più destabilizzano chi soffre di tripofobia sono:
Favi di alveari;
bolle di sapone;
tubi impilati tra loro;
spugne da bagno;
coralli;
melograni;
fragole;
formaggio con buchi;
il soffione della doccia;
un fiore di loto;
pori della pelle o bulbi piliferi.