Il pancreas è un organo, o meglio, una ghiandola, di forma allungata divisa in due parti e situata tra lo stomaco e la colonna vertebrale. La sua funzione è quella di produrre diversi ormoni e vari enzimi molto importanti come insulina, glucagone e tripsina, che regolano i valiri dello zucchero nel sangue e contribuiscono all’assorbimento dei nutrienti.
Il tumore al pancreas si manifesta quando alcune delle sue cellule si moltiplicano eccessivamente e senza controllo spesso senza riuscire ad individuarne la causa scatenante, ma alcuni fattori di rischio sono:
- fumo
- alcool
- obesità
- diabete
- pancreatite cronica
- disturbi ereditari
Sintomi del tumore al pancreas
Nei primi stadi è purtroppo asintomatico, nel tumore al pancreas i primi sintomi si avranno solo in fase più avanzata quando si è già diffuso in altri organi o ha bloccato i dotti biliari e di norma comprendono:
- ascite (accumulo di liquido nella cavità peritoneale)
- cattiva digestione
- colaluria (bile nelle urine)
- eosinofilia (aumento di un certo tipo di globuli bianchi nel sangue)
- glicosuria (glucosio nelle urine)
- iperfagia (aumento dell’appetito)
- iperglicemia
- ittero
- urine scure
- dolore nella parte alta dell’addome o a un fianco
- dolore a metà schiena continuo
- nausea e vomito
- feci chiare
- diarrea gialla
In fase avanzata il tumore al pancreas può causare anche sintomi più generici come:
- debolezza e stanchezza
- diminuizione dell’appetito o aumentato senso di sazietà
- dimagrimento
- ingrandimento del fegato
- ingrandimento della cistifellea
Alcuni pazienti possono manifestare i sintomi caratteristici del diabete: sete, fame, aumentata produzione di urina.
Le fasi
Il tumore al pancreas può essere classificato secondo quattro stadi:
- Il tumore ha colpito solo il pancreas.
- Il tumore ha invaso i tessuti adiacenti, ma non i vasi sanguigni circostanti. Il tumore può essersi diffuso anche nei linfonodi.
- Il tumore ha invaso i vasi sanguigni adiacenti.
- Il tumore ha formato metastasi a distanza, ad esempio nel fegato o nei polmoni.
Purtroppo la diagnosi di tumore al pancreas non ha una buona prognosi e varia a seconda della fase in cui viene scoperto:
– Localizzato: Nelle fasi iniziali non si manifesta con sintomi rilevanti, il che rende la diagnosi spesso ritardata. Si calcola che i pazienti a cui viene diagnosticato in questa fase, abbiano una percentuale di sopravvivenza del 37%. A questo stadio viene praticata l’asportazione chirurgica del tumore, se possibile, ma si tratta di un intervento rischioso e molto invasivo a causa della posizione del’organo. In alcuni casi viene asportato l’intero organo e diversi tessuti circostanti (duodeno, dotto epatico, cistifellea, parte dello stomaco, linfonodi) causando quindi diversi problemi collaterali. Il tumore al pancreas può recidivare, molto importante, dopo l’intervento e le terapie, è lo screening trimestrale.
– Diffusione limitata ai linfonodi circostanti: le cellule tumorali si diffondono rapidamente e con facilità, se diagnosticato in questa fase, la perecentuale di sopravvivenza scende al 12% nonostante le terapie. Chemioterapia e radioterapia spesso sono combinate in quanto risulterà impossibile intervenire chirurgicamente, seguiranno terapie e dieta per contenere gli effetti collaterali delle prime.
– Diffusione ad altri organi con metastasi a distanza: fegato e polmoni vengono colpiti per primi, ma possono essere coinvolte anche cistifellea, milza, stomaco, esofago, duodeno. La sopravvivenza, se diagnosticato in questa fase, è del 3% circa. Si procede a terapie combinate, terapia sintomatica.
– Diffusione all’addome con carcinosi peritoneale: le cellule tumorali si sono diffuse nella cavità peritoneale formando dei noduli che crescono sul peritoneo (la membrana che riveste l’addome) contenente liquido ascitico e cellule tumorali libere. La prognosi, in tal caso, è quasi sempre infausta. Spessa la terapia è prettamente sintomatica e antidolorifica/analgesica. Cure palliative per migliorare la qualità della vita dei malati affetti da una patologia inguaribile.
In alcuni casi si potrà eseguire anche l’applicazione chirurgica di uno stent biliare o duodenale (servono a liberare i dotti biliari e a liberare il duodeno) in tutte quelle circostanze in cui la massa tumorale ostruisce i suddetti passaggi; oppure si eseguiranno procedure chirurgiche di bypass biliare o bypass duodenale.