L’EMA (Agenzia europea per i medicinali) ha giudicato sicuro l’utilizzo del vaccino AstraZeneca. Secondo l’Agenzia infatti “I benefici del vaccino nel proteggere le persone da Coronavirus superano i possibili rischi”. Stando a quanto riferito dall’EMA, il siero non è associabile quindi al rischio di eventi tromboembolici come invece si temeva. In generale infatti i casi sono stati 469, un numero addirittura più basso rispetto a quelli attesi normalmente nella popolazione.
Vaccino AstraZeneca: gli effetti collaterali
Esiste un solo specifico tipo di trombosi che può essere innescato dal vaccino Covid. Una «coagulazione intravascolare disseminata», che di rado può scatenare una «trombosi venosa cerebrale», legata all’occlusione di una vena del cervello. Questra trombosi è atipica e si riscontra in persone con tumori del sangue oppure in donne in terapia estroprogestinica. Si è notato un incremento di questo tipo di problema nelle donne più giovani e l’EMA non ha escluso che ci possa essere un legame.
Sul foglietto illustrativo del siero si legge che è bene rivolgersi al proprio medico nell’evntualità di «affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o freddo a un braccio o una gamba, mal di testa grave o in peggioramento o visione offuscata dopo la vaccinazione, sanguinamento persistente, piccoli lividi multipli, macchie rossastre o violacee o vesciche di sangue sotto la pelle».
Qual è l’efficacia del siero?
Su 5.258 soggetti che si sono sottoposti ad entrambe le dosi di vaccino AstraZeneca, 64 sono poi risultati positivi al Covid-19. Nel gruppo di controllo di 5.210 persone non vaccinate, 154 persone sono poi risultate positive. Nel complessivo quindi l’efficacia del siero in questione è pari al 59,5% nel prevenire la malattia sintomatica. Nelle persone che presentavano già una o più più comorbilità, l’efficacia del siero è risultata molto simile (58,3%).
Nei partecipanti che hanno avuto la seconda dose dopo 12 settimane dalla prima (ossia superando i tempi massimi per il richiamo), l’efficacia dopo 14 giorni dalla seconda dose, è stata dell’82,4%. A partire da 22 giorni dopo la prima dose non si sono osservati casi di ospedalizzazione (0%, su 8.032), rispetto a 14 casi (0,2%, su 8.026) che sono risultati nel gruppo di controllo.