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L’anello vaginale è un metedo contraccettivo recente che viene scelto da sempre più donne. Che cos’è e quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi derivanti dal suo uso? Cerchiamo di fare chiarezza e di rispondere a questi quesiti.
Anello vaginale: alternative
Tra i metodi contraccettivi usati, senza dubbio la pillola anticoncezionale è quello più utilizzato, seguono spirale e diaframma. Anche il preservativo, che ha un’efficacia del 97%, viene usato come metodo per evitare gravidanze indesiderate. In realtà non va considerato come metodo contraccetivo quanto strumento per proteggersi da malattie sessualmente trasmissibili.
Tra i metodi contraccettivi disponibili, la pillola è quello più sicuro con un’efficacia superiore al 99%. Non tutte le donne, tuttavia, possono assumerla. Inoltre può avere effetti collaterali pittosto gravi, anche se quelle a basso dosaggio hanno limitao molto questo rischio.
Anello vaginale
L’anello vaginale è uno dei metodi contraccettivi più recenti. E’ arrivato da poco in Italia e sta già rendendo la vita difficile ad altri anticoncezionali del calibro di pillola, spirale, diaframma o cerotto transdermico. Di che cosa si tratta? E’ un metodo che è usato da almeno 1,5 milione di donne italiane e si stima che sarà sempre più conosciuto e applicato.
Si tratta di un anello anticoncezionale, proprio perché ricorda la forma di un anello. E’ formato da un materiale chiamato etilene vinilacetato, che lo fa assomigliare alla plastica morbida. E’ trasparente e flessibile, compatibile a livello cutaneo, non è tossico e non sviluppa potenziali allergie. Non va, poi, a reagire con il naturale calore del corpo. Questo materiale permette un rilascio graduale e lento di ormoni, che di fatto impediscono l’avvenire dell’ovulazione. Ha un diametro di circa 5,4 cm e uno spessore di circa 0.4 cm.
La differenza fondamentale tra anello e spirale è che il primo può essere inserito e rimosso dalla donna, mentre la spirale deve essere tassativamente inserita dal ginecologo, che la deve andare a posizionare in profondità dell’utero. L’anello vaginale va tenuto per 3 settimane, poi deve essere tolto nella quarta settimana, che corrisponde alla mestruazione. La spirale, invece, rimane nell’utero alcuni anni. L’anello non va rimosso neanche durante i rapporti sessuali. Cerchiamo di capire, adesso, quali sono i vantaggi e gli svantaggi derivanti dall’uso dell’anello vaginale.
Vantaggi
I vantaggi sono davvero tantissimi ed è per questo che viene utilizzato sempre da più donne, che lo considerano un metodo alternativo alla classica pillola anticoncezionale: anche l’anello ha oltre il 99% di efficacia contraccettiva.
Gli ormoni contenuti e rilasciati dall’anello passano rapidamente nel circolo sanguigno e, a differenza della pillola, non va a passare nel fegato, né nel tratto gastrointestinale. Per questo in caso di diarrea o vomito, l’efficacia della pillola è ridotta. Questo non avviene con l’anello vaginale. Se ben inserito, l’anello è impercettibile nei rapporti sessuali, sia dall’uomo che dalla donna, tranne casi particolari.
Assicura una regolarità mestruale e riduce i casi di dimenticanza che derivano dalla mancata assunzione della pillola, con tutte le conseguenze negative del caso. Infine, si può inserire da solo, non provoca nausea, emicrania e altri effetti collaterali tipici e ha una probabilità di spotting davvero molto bassa. Questi sono tutti i vantaggi che derivano dall’uso di questo metodo anticoncezionale. Vediamo, adesso, gli svantaggi.
Svantaggi
L’anello vaginale ha anche degli svantaggi. Intanto, così come la pillola o la spirale, non protegge da malattie sessualmente trasmissibili. Esiste, inoltre, la possibilità (molto remota) che il dispositivo esca dalla vagina. Qualora ciò dovesse accadere, va reinserito in circa 3 ore, altrimenti l’efficacia potrebbe diminuire drasticamente. La presenza di un corpo estraneo in vagina potrebbe creare la proliferazione di batteri, responsabili di cistiti o infezioni urinarie, nonché l’instaurarsi di Candida Albicans.
Nei primi mesi di applicazione può causare dolore durante i rapporti sessuali. In alcuni casi sono riportati casi di vaginiti o lesioni vaginali, mentre altri effetti comuni sono l’acne, l’irritabilità, la diminuzione del desiderio sessuale, prurito genitale, modificazioni dell’umore, sensazione di vertigine, astenia, dolore alla schiena. Quando questi disturbi superano i 2 o 3 mesi dal primo uso dell’anello, è altamente consigliato consultare il medico.