La malattia da virus Marburg (MVD), precedentemente nota come febbre e emorragica di Marburg, è una grave malattia virale causata dal Marburg marburgvirus appartenente alla stessa famiglia del virus Ebola. Vediamo cos’è nello specifico, come si trasmette e la cura.
Virus di Marburg: cos’è e come si trasmette
Il virus di Marburg fu descritto la prima volta nel 1967 a seguito di due epidemie di febbre emorragica avvenute contemporaneamente in alcuni laboratori a Francoforte e a Marburg (in Germania), e a Belgrado in Serbia (ex-Yugoslavia). Ci furono 31 infezioni con 7 morti.
Il periodo di incubazione generalmente ha una durata di 5- 10 giorni, ma sono anche stati osservati periodi dai 2 ai 21 giorni. L’esordio della malattia è improvviso con sintomi e segni non specifici come febbre alta (39-40 °C), grave cefalea, brividi, malessere e dolori muscolari.
A distanza di tre giorni dall’esordio possono comparire crampi e dolori addominali, nausea, vomito e diarrea che può durare anche per una settimana. Dal quinto al settimo giorno possono apparire un rash maculopapulare e il quadro clinico può aggravarsi con la comparsa di manifestazioni della febbre emorragica quali petecchie, emorragie mucosali e gastrointestinali, e sanguinamento dai siti di prelievo venoso.
Ma come si trasmette? La trasmissione interumana avviene tramite il contatto diretto (ad esempio attraverso la pelle lesa o le mucose degli occhi, del naso o della bocca) con sangue o altri fluidi corporei (urina, saliva, feci, vomito, sperma) di un soggetto infetto o tramite contatto indiretto con superfici o oggetti contaminati come vestiti, lenzuola o attrezzature mediche.
Il rischio di trasmissione è più elevato durante le ultime fasi della malattia, in presenza di vomito, diarrea o emorragie. Il rischio di trasmissione durante il periodo di incubazione è trascurabile.
Virus di Marburg: come si cura
La diagnosi clinica della malattia può essere difficile in quanto molti dei segni e sintomi di MVD sono simili a quelli di altre malattie infettive quali malaria, febbre tifoide, dengue e altre febbri emorragiche (Ebola e febbre di Lassa).
Per confermare il sospetto clinico possono essere condotte diverse indagini di laboratorio a seconda della fase di malattia.
Attualmente non sono disponibili trattamenti efficaci antivirali né vaccini per la prevenzione di MVD. Il trattamento consiste in una terapia di supporto con mantenimento dell’idratazione e degli elettroliti, trasfusioni ematiche e ossigenoterapia.